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Premio preparazione? No grazie, stiamo cercando di smettere...

 

 

 

 

 

 

Nati come Associazione Sportiva Dilettantistica, attraverso l'insegnamento del gioco del calcio ci prefiggiamo di entrare nel campo nel sociale strappando i ragazzi dalla Play station e dalle altre distrazioni di massa per trasmettere loro tutte quelle regole di correttezza, onestà e lealtà che servono per andare avanti nella vita oltre che nello sport.

Accogliamo atleti di ogni età e gli istruttori, tutti patentati, insegnano calcio dalla categoria dei piccoli amici (5 anni) fino alla prima squadra che a giorni debutterà nel campionato di 3^ Categoria con una rosa formata prevalentemente da ragazzi della classe '97 (17 anni) provenienti dalla nostra scuola calcio e dal nostro quartiere. 

Gli obiettivi primari della nostra attività vanno però oltre il semplice gioco del calcio, intendiamo infatti mettere in evidenza che il nostro credo no profit si concretizza con la rinuncia statutaria al premio preparazione. 

Per i neofiti, spieghiamo che si tratta di una norma federale che prevede il pagamento di una determinata cifra a carico della società che decide di tesserare un giovane diciasettenne proveniente da una diversa squadra che lo ha formato durante la carriera giovanile.

La norma venne creata al fine di porre fine al saccheggio delle società professionistiche (senza vivaio) a danno delle squadre giovanili. Principio corretto. Fine sbagliato. La norma infatti ha finito per ritorcersi contro gli atleti i quali vedono la propria carriera improvvisamente inibita a causa delle indisponibilità economiche della società interessata al suo cartellino che finisce quiondi per scaricare l'onere economico sulla famiglia.

Nel nostro statuto dichiariamo di rinunciare a qualsiasi diritto in merito al premio preparazione.

Per noi la formazione dell'atleta è già stata onorata negli anni di scuola calcio attraverso le quote mensili pagate dalle famiglie. Non ha infatti senso che dopo anni di scuola calcio lautamente finanziati dai genitori, questi ultimi debbano poi sobbarcarsi un'ulteriore balzello, tra l'altro neppure risibile, allo scopo di liberare il figlio da un assurdo quanto anacronistico vincolo.

Si sappia che questo bivio porta nella maggior parte dei casi all'abbandono dell'attività sportiva da parte dei nostri giovani. A nostro parere la norma andrebbe abolita o al massimo rimodulata in maniera tale da ricadere solo a carico delle società professionistiche e non anche su quelle dilettantistiche specie se di rango inferiore. 

Detto questo, vorremo evidenziare il fatto che intendiamo operare anche col calcio femminile e, per stare sempre sul sociale, dichiariamo il nostro forte interesse nei confronti dei diversamente abili.

In passato diversi componenti della nostra ASD sono stati in qualche modo a contatto con questa realtà e l'esperienza è stata straordinaria. Abbiamo tanto da imparare da chi è meno fortunato di noi e vorremmo che i nostri giovani atleti lo capissero ancora prima di quanto l'abbiamo capito noi adulti. 

 

Lo staff tecnico è capitanato dal Direttore sportivo Alessandro Portoghese e dal Responsabile delle scuola calcio Mario Brugnera, uno che in città a partire dal 1970 ad oggi non ha più avuto bisogno di presentazioni.

I campi da gioco sono due per ora, il campo di calcio a 7 dell'oratorio della Parrocchia SS nome di Maria in Via Noto, e il campo di calcio a 11 che fu del grande La Palma prima e della Frassinetti poi, sito in Via dei Monsoni nel Quartiere La Palma oltre ai campi di calcio a 5 e a 7 dell'Amsicora. Abbiamo in atto anche l'acquisizione di ulteriori campi da gioco, ma con le trattative ancora in corso preferiamo per il momento non pubblicizzare la cosa.

Il tesseramento dei giovani atleti sta andando oltre le più rosee previsioni, con oltre 200 iscritti tra tutte le categorie.

Il resto dello staff tecnico è composto da una validissima squadra di tecnici che insegnano calcio e regole di vita ai nostri giovani atleti, ricordiamo i Mister Granella, Damiano, Trogu, Saba, Sessego, Chessa, Farci, Dasara, Carnevale, Mereu, Campagnola, Puddu, Canu, Cortis, Floris, Marongiu, oltre ad Ancis della scuola per portieri coadiuvato da Bellisario e Canepa.

Il medico sociale è il Dott. Dario Garau e siamo anche "dotati" di un team di psiclologi dello sport, la Dott.ssa Silvia Sessego e il già citato, in questo caso Dott., Valerio Ancis.

Il direttivo dell'Atletico Cagliari è presieduto da Gigi Pettazzoni con Giacomo Damele e Massimo Todde nel ruolo di vice presidenti, oltre a Mauro Ceffa, Giuseppe D'Agostino, Stefano Damele, Gesuino Arrais, Giovanni Farci, Massimiliano Capra, Stefano Pias, Alessandro Pinna e Franca Nurcis quali componenti e soci fondatori. Completano il team dirigenziale i collaboratori Mario Carnevale, George Reuland, Marcello Portoghese, Fabrizio Vadilonga e Danilo De Gregorio.

 

(mt)

 

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